sabato 25 aprile 2020

Riflessioni

Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla.
Sii gentile. Sempre.                                               
Platone

Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un'altra è pensare che il tuo sia l'unico cammino.
Paulo Coelho

Spesso mi sono soffermata a pensare al giudizio della gente, ogni volta che scorro la bacheca di Instagram, ogni volta che mi è capitato di parlare con qualcuno, io stessa in passato dettai giudizi senza pietà. Il fatto è che è molto facile vivere la vita degli altri, mentre è molto difficile vivere la propria.
Non sono un'ipocrita, come prima ribadisco che ho giudicato in passato, riguardando indietro, da me non me lo sarei proprio aspettata, poiché da sempre ho dovuto convivere con giudizi alla mia persona costanti e spietati, so quanto è distruttivo emozionalmente e a livello di crescita personale. Eppure crescendo ho adottato anche io questi comportamenti sbagliati, non li giustifico ma nemmeno li etichetto come disumani, al contrario sono comportamenti che fanno parte dello spettro umano, più comunemente di quanto si pensi è la facilità in cui ci si imbatte sia da spettatore che da vittima o da autore.
Quanto è sbagliato e normale questo comportamento, tanto che passa inosservato, eppure bisognerebbe soffermarsi a pensare quanto male si produce nell'effettuarlo, quanto odio verso vite altrui, verso scelte differenti.
Esistono le nostre scelte e le scelte degli altri, le nostre non saranno sbagliate ma chi ci dice che quelle degli altri lo siano! Esiste una molteplicità di pensieri una varietà infinita di vedere il mondo e di vivere la vita, tale differenza dovrebbe offrire spunti di riflessione e non generare invidia o odio scellerato.
Se qualcuno stilasse un manuale su come sarebbe meglio vivere la vita e vedere le cose e ci obbligasse a seguirlo, chi non protesterebbe! ci sarebbe una rivolta, ognuno inciterebbe alla libertà di opinione e di pensiero se non alla libertà di poter scegliere sulla propria vita senza interferenze, chi accetterebbe di vivere secondo gli ideali di altri, con regole che non appartengono alla nostra morale e non contengono le nostre radici di pensiero. Eppure se pur di fronte a tali riflessioni non si smetterebbe di giudicare.
Cosa dunque possiamo dedurre da tutto ciò, che forse l'uomo è per natura ipocrita? Forse; di certo è zeppo di insicurezze e paure, (tanto da chiedersi se faccia davvero parte della specie dominante), esse portano al desiderio di confrontare le proprie scelte con altre, per stabilirne la superiorità.

Ciò che deduco io, dopo averci riflettuto, è che vi è una certezza ed è la normalità e l'errore di tale comportamento.
Ognuno deve ragionare per sé, secondo le proprie esperienze e non curarsi delle scelte di vita altrui e badate che si parla di scelte di vita, di nient'altro, esiste un'arma contro il proprio atteggiamento al giudizio affrettato ed è sicuramente l'empatia, ma anche il ragionamento, la conoscenza e il rispetto, bisogna riuscire a sporgersi oltre il parapetto di ignoranza (la propria) per poter vedere la realtà, le motivazioni, i vissuti, le emozioni che caratterizzano le scelte.
Bisogna aprire l'occhio dell'empatia e chiudere quello dell'apparenza.


25/04/2020


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